Amaretti di Gallarate

Con lo sviluppo industriale e il conseguente maggiore benessere anche a Gallarate cominciarono a vedersi negozi di “ofelee” (parla derivata direttamente dal latino “offa” = focaccia).

Piccoli esercizi spesso nati come sviluppo di precedenti attività di venditori ambulanti. Del resto, la clientela era limitata. Nella maggior parte delle famiglie i dolci erano confezionati nelle cucine domestiche o acquistati solo in occasione delle maggiori festività. Uno dei primi negozi di pasticceria, sito al numero 17 di Via Mazzini era gestito all’inizio del ‘900 da un tale Furlandoni, rinomato per avere “inventato” quei dolci che oggi chiamiamo Amaretti di Gallarate, allora semplicemente … Furlandoni.

La “leggenda” narra che la forma caratteristica degli Amaretti di Gallarate deriva da un felino che camminando sui biscotti preparati di fresco avrebbe loro attribuito l’aspetto con cui ancora oggi li conosciamo. Il nome Amaretti di Gallarate non era ancora nato, solo con Oreste Bianchi che rilevò in seconda battuta l’attività della famiglia Furlandoni presero il loro nome attuale.

Oreste Bianchi (conosciuto da ragazzo come il”Gagiò”), rilevò l’esercizio con la consorte, signora Maria Talamona, e iniziò così la

prestigiosa tradizione dei Bianchi pasticceri.